Settembre, primi di ottobre è tempo di vendemmie, di uva, regina indiscussa della stagione, accompagnatrice maliziosa di molte pietanze.
La faraona, principessa in tavola, austera, giusta compagna dell’uva.
Il matrimonio!
Preparazione:
Preparate una faraona, spennata, fiammeggiata, lavata e asciugata.
Tagliatela in pezzi senza spezzare gli ossi, mettetela in una terrina, irroratela di vino bianco e fatela riposare per una notte.
Al mattino preparate un soffritto di guanciale a striscioline, una cipolla piccola, un ciuffetto di rosmarino e tre foglie di salvia in olio evo.Quando la gota risulta croccante togliete il soffritto da fuoco e mettetelo da parte. Nell’olio del soffritto far rosolare, bene, i pezzi di faraona.
Quando questi saranno rosolati unite il soffritto e sfumate con un bicchiere di buon brandy.
Lavare l’uva, prenderne ¾ e passarla al setaccio per recuperarne il succo, con parte del succo ottenuto irrorare la faraona appena sfumata dal brandy, tenete il resto da parte per aggiungere durante la cottura, a fuoco lento e con coperchio per circa un’ ora, fino a quando la carne non risulti morbida.
A fine cottura alzare la fiamma per ridurre il liquido di cottura e unire la restante uva.
Impiattare e servire caldo.
Variante golosa:
Prima della cottura incartate i pezzi di faraona con fette di guanciale e rosolatela, poi proseguite come per il resto della ricetta, risultato molto più laido e libidinoso!
Buon appetito!